Prato, Sergio Castignani: “No alla macellazione casalinga di animali”

Prato – “Il Fronte verde, da sempre attento alle tematiche ambientali, oltre al tema inquinamento, già molto preoccupante in tutta la provincia Pratese, vuole porre l’attenzione su un aspetto, che sembra sia molto presente sul nostro territorio, la macellazione casalinga di animali, di questo possiamo averne sentore anche frequentando i mercati cittadini, in special modo quello del lunedì, in piazza del mercato nuovo, dove decine e decine di scatole con animali vivi vengono portate via, e dei tanti “stendini” con animali in essiccazione scoperti: ” Il R.D. n. 3298/1928 fa riferimento alle specie c.d. da macello (art. 1): bovini, equini, ovi-caprini e suini; mentre il successivo art. 13 non specifica alcunché al riguardo, per cui tali specie, in teoria, potrebbero essere macellate a domicilio. Il D.Lgs. n. 333/1998 così come modificato dalla Legge n. 526/99 (protezione degli animali durante la macellazione o l’abbattimento), all’art. 9, co. 2, fa un elenco degli animali di cui è possibile la macellazione da parte dei privati a domicilio in deroga totale o parziale alle norme di cui al D.Lgs. n. 333/98 che sono: suini, ovini, caprini, conigli e volatili da cortile, con esclusione quindi delle specie bovine ed equine. Il DPR 317/1996 (identificazione e registrazione degli animali) all’art.2 esclude dal campo di applicazione del regolamento n.1 capo della specie suina destinato all’uso o consumo personale. Le circolari ACIS n. 95 del 14.09.1950 e n. 43 del 5. 6.1951 citano come oggetto della macellazione a domicilio il suino il quale resta, per tradizione culturale, l’animale “per eccellenza” per questo tipo di macellazione. In alcune regioni, specie in occasione delle festività natalizie e soprattutto pasquali, vi è l’agnello ed il capretto. Comunque la recente normativa sul benessere animale durante la macellazione (D.Lgs. n. 333/98) non lascia adito ad alcun dubbio, per cui le uniche specie per cui è possibile la macellazione a domicilio, previa autorizzazione ex art. 13, sono: la suina, l’ovina e la caprina; mentre per conigli e volatili da cortile non è prevista alcun tipo di autorizzazione, sempreché la destinazione sia il consumo personale. Per quanto attiene al numero dei capi che si possono macellare, il legislatore non si pronuncia. La questione riveste particolare importanza, soprattutto in relazione alla possibilità, purtroppo frequente, che tali carni possano essere poi sezionate e formare oggetto di vendita, creando così un mercato parallelo che sfugga a qualsiasi controllo sanitario e fiscale” dichiara in una nota stampa Sergio Castignani segretario federale di Prato del movimento ‘Fronte Verde-Ecologisti Indipendenti’.

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